Gli adolescenti di Ada Negri (1917): Antonella era, purtroppo, avvezza a quei litigi. Da anni, quasi ogni settimana ne scoppiava uno. La sua bionda puerizia s'era schiusa alla luce dell'adolescenza, e stava per rasentare le soglie della giovinezza, respirando a fatica in quell'atmosfera di odio coniugale senza perdono, senza nobiltà, senza tregua. Ella preferiva, del resto, l'eco fischiante delle baruffe ai lunghi silenzi che le seguivano e alle pesanti ore dei pasti, durante le quali i due portavano a tavola i loro gesti macchinali e il loro volto chiuso, e non aprivan bocca se non per rivolgere qualche distratta domanda alla fanciulla.
Il resto di niente di Enzo Striano (1986): Alcuni andavano fino al Monte di Dio, altri fermavano con strafottenza accosto i palazzi di Santa Teresella, bloccando il traffico e provocando baruffe. Del resto ciò avveniva pressoché ogni pomeriggio, in quanto quasi tutti i nobili della zona ricevevano, ossia s'intrattenevano a giocare d'azzardo e in chiacchiere volgari.
La Battaglia di Vederio di Cesare Cantù (1878): Intanto il paese era venuto pieno di coloro, e cominciavano a farne delle sue.... ma è più bello dimenticarle. Che brutta cosa è la guerra! Ma lei, signorino, che sa di lettere; dica mo, non si potrebbe farne di manco della guerra? E accomodarsi come noi villani accomodiamo le nostre baruffe, dando un colpo al cerchio, uno alla botte, senza venire alle coltella? E quei che sono causa di tanti mali, può far Dio che godano pace, e che intendano salvar l'anima?» |