Giovani di Federigo Tozzi (1920): Il padrone la destò da quell'assopimento, schioccando la frusta; poi l'aiutò a salire: perché da sé non sapeva né meno dove mettere il piede. Per la strada, ella raccontò tutto, dicendo che si sentiva molto afflitta, mentre al marito biasimò il fratello, giudicandolo con una convinzione che non accettava nessuna scusa. Ella fece così anche perché temeva di essere rimproverata; con una certa piacevolezza; non smettendo finché non fu rassicurata su l'impressione che di lei provava il marito.
Nostalgie di Grazia Deledda (1914): Antonio accorse ma parve non capire: trovò la bottiglia della benzina e aiutò sua moglie a pulirsi il vestito. Poi rimise tutto a posto, prese Regina per la vita, la costrinse a correre, la spinse su su per la scaletta, facendola inciampare, sordo alle proteste e alle cattive parole di lei.
Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani (1962): La sera dell'indomani, tenendo fede alla promessa fatta a mio padre, mi astenni dall'andare da Malnate, e il giorno successivo, che era un venerdì, non mi presentai a casa Finzi-Contini. Passò in tal modo una settimana, la prima, senza che rivedessi nessuno: né Malnate, né gli altri. Per fortuna, durante tutto questo tempo non fui cercato, e tale circostanza di sicuro mi aiutò. Altrimenti è probabile che non avrei resistito, che mi sarei lasciato riafferrare. |
- Il 16 dicembre 2013, il quotidiano NQ News di Rimini, in un articolo su Rino Molari e le sue analisi dei dialetti, scrive: "In quei mesi, dopo l’8 settembre 1943, Molari affiancò la resistenza, si fece animatore di una serie di iniziative a favore di fuggiaschi politici, aiutò gli ebrei ed appoggiò “la rinascita clandestina di un partito di ispirazione cristiana partecipe di una democrazia rinnovata”".
|