Palude, Padule, Stagno, Acquitrino, Pozzanghera, Pozza, Pantano, Piscina, Gora, Bottaccio; Stagnare, Ristagnare - «Palude è fondo basso, umido, che riceve le acque senza avere scesa o china da cui farle uscire. Stagno è ricettacolo d'acqua, che ristagnando si ferma e muore in un luogo: suol essere più piccolo della palude e meno insalubre, e non è permanente. Acquitrini sono acque che gemono dalla terra. Pantano è luogo con poc'acqua e fango di molto. Pozzanghera è buca piena d'acqua sucida, dovecchè sia. Salmi: «Noi viviamo qui ne' paduli e nelle pozzanghere». Romani.
Tommaseo avverte che i Toscani dicono padule, impadulare, padulaccio, ma che non sono nè di tant'uso, nè di sì buon suono, come palude, paludaccio e impaludare: a me sembra che padule e i derivati siano più affini a pantano che a palude; e certo non si dirà il padule Meotide come la palude. Ristagna l'acqua che corre cessando dal moto e corso suo, come se prima di essere in moto già fosse stagnante: stagna quando è ristagnata e proprio sta: stagno è il vaso, la botte che non lascia dalle commettiture trasudar goccia del liquore contenuto: stagnante, in senso traslato, ho sentito dire il commercio, gli affari quando non hanno il moto, il corso ordinario; e stagno un uomo che avaro propriamente non sia, ma che nessuna spesa superflua faccia anche piccola e minuta. Pozza è una specie di largo fosso che si fa nelle campagne, atto a ricevere da diverse parti le acque piovane o altre per l'uso poi di abbeverare i buoi, i cavalli, o per adacquare il terreno circostante, se fu fatto molto capace. Gora è canale artificiale per lo più, per cui si conduce l'acqua deviata dal corso di fiume o di torrente, a far girare ruote di mulini o d'altre macchine.
«Quando la gora non ha assai dell'acqua per far andare il mulino, allora si raccoglie in un recipiente chiamato bottaccio: e dicesi in tal caso, che il mulino lavora a bottacciate». Tommaseo. [immagine] |
Acquitrino - e ACQUIDRINO, e meno comunem. ACQUATRINO. S. m. Gemitivo lento d'acqua di polle che penetrano attraverso il terreno, che lo mantengono umido senza fare proprio decisa corrente. Dav. Colt. 152. (C) Se ella (l'acqua) non ha esito, o acquitrino o vena vi cova, il campo è disutile e infermo. E appresso: E per le vene o acquitrini fan fosse… Targ. Viagg. 3. 33. Riconoscono la loro origine (le Grotte di Volterra)… da molti gemitivi od acquitrini sparsi per gli strati della creta, e principalmente da un fonte assai copioso. Lastr. Agric. 4. 129. All'opposto del semicircolo scaturiva l'acquitrino, ma così disparato che quella poca umidità che scaturiva non poteva radunarsi. Cecch. Dot. 3. 3. Un acquitrino ancora, Che s'e scoperto sotto, apre la casa.
2. Per estens., quasi Rivoletto. Magal. Relaz. 11. Torna a rendersi manifesta (la sorgente), ma in sì piccola quantità, che appena ha tanto capitale da formare un assai povero acquitrino. Ross. B. Descr. Intermed. 38. Appiè di quel monte, tra certe grotte e massi scoscesi si vedevan correr certi acquitrini.
3. Dicesi del luogo per tal cagione acquidoso. Ricett. Fior. 64. (C) Lo scordeo… nasce negli acquitrini dei monti. Soder. Coltiv. 21. Pensare a' modi di sanarla (la possessione) dall'acqua e da ogni suo gemitìo…, come alle pozzanghere e acquitrini di essa. Buonarr. Tunc. 345. Fungo di pino che nato jarsera (jersera), Che nato jarsera a quell'acquitrino…, Cresci bel fungo, cresci sin a sera. Lastr. Agric. 2. 142. Dov'è il pascolo utile per gli uni non lo è per gli altri, anzi è a questi dannoso: l'acquitrino conviene al maiale, ma guasta ed infesta la pecora.
4. † Acquitrino. Agg. [Camp.] Acquitrinoso. Din. Din. Massal. 3. 52. Anco menerai l'animale un poco ratto in loco acquitrino ed erboso (forse acquitrinoso). |