Nelle nebbie del tempo di Lanfranco Fabriani (2005): Il viaggiatore temporale, rendendosi conto di quanto stava accadendo, neanche scese dalla macchina. Iniziò a frugare goffamente nella fondina. I due si riscossero, cercarono di imbracciare il fucile ma il viaggiatore temporale fece fuoco con la pistola. Più volte, arrivando a vuotare il caricatore e continuando a premere il grilletto anche quando il percussore iniziò a scattare a vuoto. Uno degli uomini cadde sopra il corpo, l'altro si accasciò contro la macchina di Leonardo vuota.
L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Come prova di coraggio fu buona, come impresa militare pessima. Una palla lo colse in fronte e l'accasciò sulla groppa del suo Pagnufli. Una seconda scarica si levò verso la controscarpa, e Roberto sentì un colpo violento alla tempia, come un sasso, e barcollò. Era stato colto di striscio, ma si divincolò dalle braccia di chi lo stava sostenendo. Gridando il nome del padre si era rizzato, e aveva scorto Pagnufli che, incerto, galoppava con il corpo del padrone esanime in una terra di nessuno.
Malombra di Antonio Fogazzaro (1881): Lasciò cader le braccia inerti, piegò il collo, si accasciò tutto come se un piede enorme gli calcasse le spalle. Pensò in quel momento con certa stupidità fredda e lenta all'atto sleale che stava per compiere sotto il tetto d'un amico ammalato gravemente; pensò ai propositi del passato, alla vicenda di cadute e di vittorie, sovratutto al sinistro presentimento antico di un'ultima caduta senza rimedio, di un abisso orribile predisposto chi sa in qual punto della sua vita, dove si sarebbe perduto, anima e corpo, per sempre. Sentì senza sgomento d'esservi giunto, d'avere un piede proteso nel vuoto. |