Frasi e testi di esempio |
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Citazioni da opere letterarie |
La vecchia casa di Neera (1900): — Un bel cerotto l'educazione! Pensare che si nasce costando tante sofferenze a nostra madre, che subito andiamo incontro noi stessi a mille mali; che mettiamo i denti con dolore, che lottiamo colla pertosse, col morbillo, con una filza di guai, che ci tocca di imparare l'alfabeto e poi l'abaco e poi la grammatica e altre diavolerie...
Arabella di Emilio De Marchi (1888): — No, no, lei deve vedere e toccare con mano — insistette lui, mettendo sul tavolino delle lettere e delle cambiali. — Ho diritto di essere giudicato sulla base dei fatti, poiché lei ha creduto alle voci della gente e alle calunnie dei miei parenti. Chi mandava in prigione per poche bottiglie di vino il Berretta, rinnovava al signor Botta dei titoli che rappresentano un valore di venticinquemila lire. Mi sarebbe stato così facile passare per un tiranno col signor Botta; ma non l'ho fatto perché ripeto, il mio abaco non è soltanto pieno di numeri.
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): “So che ha più libri di ogni altra biblioteca cristiana. So che a petto dei vostri armaria quelli di Bobbio o di Pomposa, di Cluny o di Fleury sembrano la stanza di un fanciullo che appena si inizi all'abaco. So che i seimila codici che vantava Novalesa cento e più anni fa sono poco a petto dei vostri, e forse molti di quelli sono ora qui. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per abaco |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: abacà, abato. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: baco. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: babaco. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si può avere: caban. |
Testacoda |
Togliendo la lettera iniziale e aggiungendone una alla fine si può ottenere: bacon. |
Parole con "abaco" |
Finiscono con "abaco": babaco. |
Parole contenute in "abaco" |
baco. Contenute all'inverso: cab, oca. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "abaco" si può ottenere dalle seguenti coppie: abc/caco, abili/iliaco. |
Usando "abaco" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: araba * = arco; fiaba * = fico; * cote = abate; * coti = abati; * ohi = abachi; * corica = abarica; * corico = abarico. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "abaco" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * occhi = abachi. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "abaco" si può ottenere dalle seguenti coppie: abarica/corica, abarico/corico, abate/cote, abati/coti, cab/caco. |
Usando "abaco" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * iliaco = abili; arco * = araba; fico * = fiaba. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "abaco" (*) con un'altra parola si può ottenere: * nati = anabatico; diti * = diabatico; aditi * = adiabatico; * lerci = alberaccio. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Abaco - Tavola di numeri, o quadro diviso in caselle, chiamato Tavola di moltiplicazione. Viene pure nominato Tavola di Pittagora, perchè a questo filosofo se ne attribuisce l'invenzione. [immagine] |
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822 |
Abaco - Era una tavola senza piedi, che si attaccava al muro come un quadro per fare delle operazioni di aritmetica, o di geometria. Essa era sempre liscia e pulita, allorchè trattavasi di quest'ultima scienza, e qualche volta anche per l'altra. Si copriva poi d'una polvere leggiera, e finissima, che facilmente attaccandosi dava luogo di segnarvi ogni sorta di figure col dito, o con una bacchetta. Allorquando bisognava contare, e calcolare, la tavola era divisa in diverse linee orizzontali e parallele, quali erano incavate nel legno in modo che si poteva avanzarle, e tirarle indietro a piacimento. Una di quelle linee conteneva le unità, un'altra le diecine, un'altra le ventine, un'altra le centinaja ec. |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Abaco - (B.A.) S. m. Parte superiore ed essenziale, o corona di capitello di colonna o di pilastro, generalmente quadrilatera, col contorno ornato o intagliato di membrature. Nel capitello corinzio però, e nel composito, l'abaco ha gli angoli scantonati, e le faccie incavate con un fiore nel mezzo. = Aff. ad Abacus. Baldin. Vocab. Art. Dis. 95. L'Abaco, o Cimasa, è una tavola, la quale, a guisa di coperchio, risaglie (risalta) sopra l'uovolo e sporta in fuori. Martin. Fr. Tratt. Archit. 204. (C) Tutto il capitello insieme con l'abaco debba esser diviso in sette parti eguali, e di queste una se ne dia all'altezza dell'abaco. Memor. Bell. Art. 3. 10. L'abaco del capitello (nelle colonne d'un tempio di Segeste) non è un semplice quadrato al solito, ma i suoi angoli aggettano in fuori, uscendo con un risalto dalla linea retta. |
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