Dizionari AntichiLettera P - pag. 11
proerosiePrerosie, o
Proatturie. I Greci chiamavano con questo nome alcuni Sagrifizj, che facevano a Cerere avanti delle semente.
profestiI Romani nominavano così i giorni, nei quali era permesso applicarsi agli affari tanto particolari, che pubblici.
promulsisI Romani davano talvolta sì fatto nome alla
gustazione o sia primo servizio de' loro pranzi, perchè vi si beveva del vino melato.
pronubaDavasi questa denominazione a una Donna, che nelle cirimonie del Matrimonio dei Romani aveva una cura particolare della Sposa novella.
proquestoriQuando un Questore moriva in esercizio della sua Carica il Governatore della Provincia, nell'attender da Roma la nomina d'altro, ne faceva esercitare l'impiego da qualcun del suo seguito, che prendeva il tilolo di
Proquestore.
prosceniumNome di quel luogo del Teatro Romano, dov'erano le sceniche decorazioni.
I Greci lo chiamavan
Proscenion.
proscrizioneEranvi presso i Romani due sorte di
Proscrizioni, quella dei Beni, e quella delle Persone. La proscrizione dei Beni si faceva ad istanza dei creditori contro d'un debitore, che per non esser tradotto in giustizia spariva, e teneasi nascosto. Questa
Prescrizione facevasi mediante un Editto del Pretore, che si affiggeva alla porta del debitore; ciò che fino a quattro volte si reiterava. Dopo di questo, se il debitore non compariva, i suoi beni erano divisi tra suoi creditori, venduti a loro vantaggio. Nelle
Proscrizioni delle Persone non si osservavano tante formalità. Si affiggeva nel
Forum un Avviso, nel qual promettevansi grandi ricompense a coloro, che avrebbero ucciso tali, e tal'altri Cittadini; e dopo di ciò i
Proscritti esser potevano uccisi dai loro Schiavi medesimi, che colla testa del loro Padrone in mano andavano a ricevere il guiderdone promesso. Silla soprannominato il
Felice diede a Roma prima di tutti l'esempio di questa barbara
Proscrizione. I Greci n'usavano pure, con questa differenza però che nell'affiggere alle colonne i nomi di quelli, di cui si metteva a prezzo la testa vi si notavano i delitti, pe'i quali ciò si faceva; invece di che a Roma si scrivevan soltanto i nomi dei Proscritti senz'aggiungervi i motivi della lor proscrizione.
prosectaProsicia o
Prosicies. I Romani appellavan così le due parti, che si facevano dei visceri della vittima, l'una per gli Dei, l'altra per quelli, che facevan le spese del Sacrifizio.
protaticoera quel Personaggio, che non compariva mai se non nella protasi ossia nella prima parte della Commedia, come, a modo di esempio, Sosia nell'Andria di Terenzio.
psecasAdis, una Pettinatrice, che era ordinariamente una schiava.
psephismataErano così detti i Decreti e le Leggi del Popolo, cioè i
Plebisciti, ec.
pubblicaniSi dava tal denominazione agli Appaltatori, i quali erano incaricati dell'incasso de' denari delle pubbliche Entrate. Comunemente erano Cavalieri Romani, che per questa ingerenza formavano fra di loro tre Società; una di quelli, che prendevan l'Appalto in lor nome,
Mancipes, o
Redemptores; l'altra di quelli, che prestavano guarenzia per i primi,
Praedes: la terza degli Associati,
Socii, che entravano in società con gli altri, e dividevano con essi il profitto. Siccome questi appaltatori correvano molti rischj, non si faceva loro un delitto d'aver accumulato del bene nella lor professione; ma abusavan sovente di tal fiducia in sì strano modo che il nome di
Pubblicano divenne odioso. Cicerone altronde sì portato a loro favore confessa in una Lettera al suo fratello Quinto, che l'Italia e le Provincie si lagnavano fortemente di loro, non per essere astretti a pagare le imposizioni, ma per la maniera dura od ingiusta, con cui le esigevano.
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